Il Giardino dei Giusti
di Lugano
Guido Rivoir

Giovedì 8 febbraio 2018, ore 18

Biblioteca Cantonale di Lugano, Sala Tami
Viale Carlo Cattaneo 6, 6900 Lugano (mappa)

Entrata libera

Interverranno:

Stefano Vassere, Direttore della Biblioteca Cantonale di Lugano
Raffaella Castagnola, Direttrice della Divisione della cultura e degli studi universitari del DECS
Emilio Barbarani, dal 1974 al 1976 diplomatico presso l’Ambasciata italiana di Santiago del Cile
Danilo Baratti, Storico, co-curatore del volume “Guido Rivoir. Le memorie di un valdese”
Pietro Martinelli, già Consigliere di Stato ed esponente del Partito Socialista Autonomo


Nato a Champdepraz (Piemonte) ma residente a Lugano sin dal 1951, Guido Rivoir (1901-2005) studiò teologia nelle facoltà valdesi di Firenze e di Roma. Dopo un primo ministero in Uruguay (1925) e la consacrazione in Italia (1926), fu pastore presso le comunità valdesi in Sudamerica. Tornato in Piemonte nel 1933, si scontrò con le autorità fasciste e nel 1937 fu inviato a Lugano come pastore della comunità di lingua italiana e francese.

Durante la guerra fu cappellano della clinica militare di Novaggio e appoggiò la Resistenza. Cofondatore del mensile «Voce evangelica» (1939), contribuì all’integrazione del protestantesimo nella società ticinese, con trasmissioni evangeliche per la Radiotelevisione della Svizzera italiana e in ambito scolastico. Fu consigliere comunale a Lugano e deputato al Gran Consiglio ticinese (1979-’81) per il Partito Socialista Autonomo.

Attivo per tutta la vita in campo sociale e umanitario, Guido Rivoir è ricordato soprattutto per l’impegno profuso dal 1973 a favore dei profughi cileni dopo il colpo di stato di Pinochet. Fu tra i promotori e sostenitori dell’azione “Posti liberi” e contribuì a convincere il Gran Consiglio ticinese e le autorità elvetiche a un atteggiamento di accoglienza più generosa verso i perseguitati cileni. La sua attività politica fu sempre intesa quale servizio nei confronti dei deboli e degli emarginati.

Il mio messaggio è di non lasciarsi mai influenzare dalla maggioranza delle persone [...] per ogni questione di analizzare, di studiare, di pensare, di ascoltare non quel che dice la gente ma la propria coscienza.
— Guido Rivoir